«È eccezionale quello che ho appena vissuto. Non ho parole. È stata un’annata incredibile con il PSG, nella mia carriera sono successe tantissime cose. Che sia Ronaldinho, una leggenda del calcio, a consegnarmi questo premio è qualcosa di straordinario. Sono orgoglioso di ciò che ho realizzato. Voglio ringraziare il PSG che mi ha voluto nel 2023, il presidente, tutto il club. Nasser per me è come un padre. Voglio anche ringraziare tutto lo staff, che è stato eccezionale, e Luis Enrique, che è come un padre per me. Voglio ringraziare anche i miei compagni di squadra: abbiamo vinto praticamente tutto. Mi avete sostenuto. Abbiamo conquistato quasi tutti i trofei, e questo premio individuale è davvero il riconoscimento del collettivo.
Voglio anche ringraziare tutti i club in cui sono passato: il Dortmund, il Rennes, il mio club formativo dove ho imparato praticamente tutto, il Barcellona, dove sognavo di giocare e dove ho avuto la possibilità di crescere accanto a giocatori straordinari come Andrés Iniesta e Lionel Messi. Il Pallone d’Oro non è mai stato un obiettivo della mia carriera, ma è qualcosa di eccezionale. Ho lavorato per cercare di vincere la Champions League, la Ligue 1, la Coppa di Francia, e ricevere un riconoscimento individuale è qualcosa di straordinario. Voglio ringraziare anche i miei compagni di nazionale, quelli con cui sono cresciuto nelle giovanili, e il commissario tecnico che mi ha sempre dato fiducia. Ora speriamo di vincere un Mondiale, nella sua ultima annata.
Vorrei inoltre ringraziare la mia città, Évreux, dove sono cresciuto e ho calciato il mio primo pallone. Cerco di tornarci quando ho del tempo libero, loro sono sempre lì per me. Ringrazio anche la mia famiglia che mi ha sempre sostenuto, il mio agente che ha sempre creduto in me: mi aveva detto che un giorno avrei vinto il Pallone d’Oro. Grazie anche a mia madre e al mio migliore amico, che mi ha seguito ovunque.»